Centrotavola
Centrotavola

Centrotavola

R.& S. Garrard & Co.
Centrotavola
Londra, 1864
Argento fuso, sbalzato, cesellato, inciso
45 x 42 x 48 cm
Inv. 2950

Lo scenografico centrotavola eseguito dalla ditta Garrard di Londra, uno dei principali fornitori di argenti e gioielli della casa reale inglese all’epoca della regina Vittoria, appartiene a quel genere di sculture in argento di soggetto storico che, nella parte centrale del secolo, godettero nel Regno Unito di grande popolarità come trofei o come presentation piece, ossia come doni offerti in occasioni particolarmente importanti. Secondo quanto riportano i documenti dell’Archivio storico Coronini Cronberg si tratta infatti di uno dei premi vinti in Egitto dalla scuderia dei fratelli George e Fred Smart, ereditati nel 1912 da Nicoletta Coronini Cronberg.

I modelli per tali trofei dalle composizioni estremamente articolate e complesse erano spesso forniti da scultori di fama, tra cui l’artista di origini italiane Carlo Marochetti (1805-1867) che, dopo il trasferimento a Londra nel 1848, oltre a eseguire alcuni importanti monumenti come la statua equestre di Riccardo Cuor di Leone, collaborò con la fabbrica di ceramiche Minton e con alcuni dei più importanti argentieri della capitale. Per Hancock, in particolare, realizzò un gruppo raffigurante L’entrata a cavallo delle regina Elisabetta a Kenilworth Castle, presentato alla Grande Esposizione universale del 1851, mentre porta il marchio di Garrards il modello in argento della statua equestre del Principe Nero progettata per il Parlamento di Westminster e mai portata a termine. Considerata la cura dei dettagli e l’attenzione alla ricostruzione storica dei personaggi non si può escludere che anche il magnifico trofeo Coronini possa annoverarsi tra le invenzioni di Marochetti.

Il soggetto di ambientazione secentesca è forse da mettere in rapporto con la nota passione della famiglia reale degli Stuart per la pratica della falconeria. Il personaggio raffigurato potrebbe infatti essere Giacomo I Stuart che promosse largamente la Falconeria Reale, intrattenne la corte ed i suoi ospiti stranieri con battute di caccia con i falconi e profuse denari e risorse nella ricerca di pregiati rapaci. Oppure suo figlio Carlo, ferito da una pernice durante una battuta di caccia con il falcone, fanatico al punto da pretendere che il suo Lord Deputy in terra d’Irlanda si preoccupasse, oltre che della delicata situazione politica, anche di procurargli esemplari di rapaci locali.