Dalla penna d’oca alla macchina da scrivere
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Dalla penna d’oca alla macchina da scrivere

Guglielmo Coronini e la bella scrittura
Scuderie di Palazzo Coronini Cromberg 11 aprile 2015 - 04 ottobre 2015

In un’epoca in cui l’uso generalizzato di computer, tablet e smartphone, la digitalizzazione dei testi e la scrittura vocale fanno apparire quasi obsoleta l’abitudine di scrivere a mano su un foglio di carta, può essere utile e interessante, soprattutto per le nuove generazioni, fermarsi a riflettere su quelli che erano, in un passato non troppo lontano, gli strumenti e gli accessori utilizzati per la scrittura. Attraverso l’esibizione di calamai, tagliacarte, pennini metallici, penne stilografiche e matite meccaniche il percorso espositivo consente di seguire l’evoluzione delle abitudini scrittorie negli ultimi due secoli, con un occhio di riguardo per l’aspetto estetico, storico e artistico.

Tali oggetti, infatti, soprattutto se utilizzati dalle classi elevate, non di rado erano eseguiti con materiali preziosi e arricchiti da raffinati decori. Allo stesso tempo, grazie alle numerose testimonianze offerte dall’Archivio Coronini, si possono scoprire le modalità con cui veniva scritta e confezionata una lettera, l’uso di sigilli e ceralacca, il progressivo passaggio dal plico, alla busta alla cartolina, ma anche la romantica abitudine degli album di ricordi che svelano un immaginario femminile fatto di sentimenti, arte e poesia.

Per ricordare la figura del conte Guglielmo Coronini in occasione del 25° anniversario della sua morte, una sezione della mostra è stata dedicata al suo rapporto con la scrittura, contraddistinto da una straordinaria cura calligrafica e da un gusto estetico per la parola scritta, talora quasi esasperato. L’esposizione inoltre coinvolge anche l’interno del Palazzo Coronini, dove accanto ad alcuni oggetti particolarmente preziosi, si possono ammirare i tanti scrittoi e i secrétaire disposti nelle sale, aperti per l’occasione a rivelare la ricchezza degli interni e a svelare scomparti e cassetti segreti.

Nell’edificio delle Scuderie, la sala d’ingresso alla mostra è stata affidata agli studenti del Liceo Artistico “Max Fabiani” di Gorizia, che hanno creato uno “Spazio scritto”, un allestimento articolato in cui installazioni cartacee interagiscono con opere composite che esplorano le potenzialità estetiche della scrittura.