Mezzaro della nave
Mezzaro della nave

Mezzaro della nave

Manifattura genovese
Mezzaro della nave
1830 circa
cotone stampato, 234 x 255 cm
inv. 1979

I mezzari sono grandi teli di cotone di forma quadrata, caratterizzati da vivaci motivi decorativi di derivazione orientale, prodotti a Genova, ma anche in Francia, in Svizzera e in Lombardia, a partire dalla metà del Settecento. Come attestano numerosi viaggiatori dell’epoca, da Giacomo Casanova al francese Joseph-Jérôme de Lalande, i mezzari si trattava di un elemento tipico dell’abbigliamento femminile genovese. Diffuso inizialmente tra le borghesi e le aristocratiche, nel corso dell’Ottocento era ormai utilizzato soprattutto dalle donne del popolo.
Pare che il termine mezzaro, in uso nel capoluogo ligure fin dal XIII secolo, derivi dalla parola araba miz’ar che significa velo e, in senso lato, coprire. Il periodo di massima fortuna dei mezzari, verso la metà del Settecento, è infatti legato alla moda, diffusa a Genova come in altre città italiane, di coprire il capo e le spalle con un manto. Se a Venezia si usava lo “zendado” e a Firenze lo “scuffino”, le dame genovesi si avvolgevano invece nei mezzari, piegati a metà e appoggiati alla sommità dell’acconciatura, su cui venivano fermati per mezzo di spilloni.
Oltre che nell’ambito dell’abbigliamento, fin dal Seicento le indiane avevano conosciuto un ampio utilizzo nel settore dell’arredamento, soprattutto come coperte e come decori per il letto. Solo in seguito il loro impiego si estese a cuscini, tendaggi, tappezzerie incontrando un particolare apprezzamento soprattutto tra  Otto e Novecento
I tipici mezzari genovesi, che fecero la loro comparsa a partire dal tardo Settecento, erano contraddistinti da un grande albero centrale, arricchito da fiori variopinti, uccelli e altri animali, e incorniciato da una ricca bordura a fiori, cesti o ghirlande. Se ne conoscono almeno quattrodici diverse varianti, ciascuna caratterizzata dalla presenza di uno o più elementi distintivi: le scimmiette, il macaco, gli elefanti, le vacchette,  il cane, il minareto, la caccia o la nave.
Il “mezzaro della nave” mescola con grande fantasia e libertà espressiva motivi decorativi di derivazione orientale e occidentale, tra cui un galeone a vele spiegate, un pastore che suona il flauto e una giraffa trasportata su una zattera. Quest’ultimo dettaglio è legato a un fatto storico ben preciso, il viaggio attraverso la Francia di una giraffa che nel 1827 era stata inviata in dono al re Carlo X dal vicerè d’Egitto, Mehemet Alì. L’evento scatenò grande curiosità e scalpore al punto che negli anni immediatamente successivi l’immagine della giraffa cominciò ad apparire ovunque: dalle vignette satiriche, alle maioliche, ai giornali di moda che lanciarono acconciature e accessori d’abbigliamento a lei ispirati. Anche il clavi-arpa, un nuovo strumento musicale entrato in uso in quegli anni, fu ribattezzato piano-giraffa. Non sorprende quindi che il motivo della  giraffa abbia fatto la sua comparsa persino su un mezzaro, tanto più che secondo alcuni studiosi l’ideazione del “mezzaro della nave” potrebbe spettare a una manifattura svizzera o francese, in seguito copiata dalle ditte genovesi.