Uno Stato in uniforme
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Uno Stato in uniforme

La società goriziana e l'Impero Asburgico alla vigilia della grande guerra
Scuderie e Palazzo Coronini Cromberg 11 aprile 2014 - 26 ottobre 2014

Risalendo indietro nel tempo alla vigilia della Grande Guerra, la mostra “Uno stato in uniforme. La società goriziana e l’impero asburgico alla vigilia della Grande Guerra”, organizzata dalla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus e dall’Associazione culturale “Isonzo” – Gruppo di ricerca storica di Gorizia. con il fondamentale sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, intende far riscoprire il clima e lo spirito che animavano la società goriziana all’epoca della dominazione asburgica. All’inizio del Novecento, infatti, Gorizia faceva ancora parte della duplice monarchia, il grande impero austro-ungarico, multietnico e multilingue, che fondava la sua unità su tre elementi fondamentali: la fedeltà al sovrano, l’esercito e la burocrazia. Accomunate in una stretta connessione di interessi e di ideali le istituzioni militari e civili condividevano anche una rigida organizzazione in gradi, categorie e classi di merito, rigorosamente codificati e identificabili attraverso le uniformi. L’impero austro-ungarico, dunque, era “uno stato in uniforme” perché si presentava ai suoi cittadini, e imponeva la propria autorità, attraverso il rispetto per l’uniforme, che tutti, dal generale al soldato semplice, dal più umile inserviente al più alto funzionario, portavano con orgoglio e con senso di dedizione.

Caratterizzate da vivaci colori e spesso arricchite dal risplendere di alamari, mostrine e bottoni dorati, le uniformi dell’impero non sono solo oggetti di grande fascino e bellezza, ma sono in grado di raccontare la storia di un’epoca e di una società, famosa per il suo ordine e il suo rigore.  La grande quantità di materiale documentario originale, fotografie e cartoline, messo a disposizione dall’Associazione “Isonzo”, consente infatti di ricostruire l’importanza della presenza militare a Gorizia, forte di oltre 2600 unità, la storia di caserme, reggimenti e reparti che con la loro presenza segnarono significativamente la vita e la società goriziane. La mostra, il cui percorso si articolerà anche negli scenografici ambienti del Palazzo Coronini, non mancherà di svelare aspetti curiosi, talora goliardici, della vita quotidiana dentro e fuori le caserme. Attraverso foto d’epoca, affiancate dalle divertenti cartoline satiriche del disegnatore  viennese Fritz Schönpflug, sarà possibile seguire la formazione della recluta, dalla selezione al primo addestramento, per scoprire quanto era la paga del soldato, in cosa consisteva il rancio, quali erano i suoi divertimenti.

Burocrazia ed esercito, i cui alti gradi erano appannaggio esclusivo della nobiltà e tra cui non mancarono anche alcuni esponenti della famiglia Coronini, rappresentavano la parte della società in cui più radicato era lo spirito patriottico filoasburgico che, proprio poco prima della guerra, si espresse al meglio nelle sontuose celebrazioni organizzate in occasione della visita a Gorizia di Francesco Giuseppe nel settembre del 1900.

L’importanza rivestita dal materiale fotografico dell’epoca nella costruzione delle varie sezioni della mostra, mette in evidenza quanto prezioso sia ancora oggi il lavoro svolto dagli studi fotografici allora esistenti a Gorizia (Jerki?, Mazucco, Niggl, Eckerl, Hoffmann, ecc.), attenti testimoni del tempo il cui ruolo sarà ricordato attraverso la ricostruzione di un atelier di inizio Novecento. L’esposizione si chiude con una sezione dedicata all’attentato di Sarajevo che segnò contemporaneamente l’inizio della guerra e, per i territori dell’Impero, compresa Gorizia, la fine del mito della Felix Austria.