Guglielmo Coronini Cronberg
Guglielmo Coronini Cronberg

Guglielmo Coronini Cronberg

Il 13 settembre 1990 moriva a Vienna il conte Guglielmo Coronini Cronberg, la cui scomparsa segnò l’estinzione di una delle più antiche famiglie nobili di Gorizia. Sembra che l’origine dei Coronini, conti del Sacro Romano Impero, risalga al X secolo. Il primo a giungere a Gorizia nel XVI secolo, proveniente da Bergamo, fu Cipriano il Vecchio. L’Imperatore Ferdinando I gli riconobbe feudo, nobiltà e stemma nel 1548. Sappiamo che la sua famiglia discendeva dall’antico ceppo dei cavalieri von Cronberg, originario del principato di Magonza. Alla famiglia Coronini appartennero figure di grande prestigio, strettamente legate alla storia di Gorizia e alla corte degli Asburgo, come uomini d’arme, di lettere, ecclesiastici e diplomatici.

Guglielmo, nato durante un periodo di vacanza a Ruffrè, in provincia di Trento, il 7 luglio 1905, era il figlio terzogenito del conte Carlo e della con la contessa Olga Westphalen von Fürstenberg (1868-1958). Prima di lui erano venuti al mondo Nicoletta (1896-1984) e Francesco Giuseppe (1899-1964). La sua istruzione fu seguita da un precettore privato fino alle scuole medie, poi continuò gli studi presso il liceo ginnasio “Vittorio Emanuele III” di Gorizia, sostenendo però gli esami di maturità da privatista. Negli anni Venti del Novecento, si recò a Firenze per seguire un corso al Regio Istituto Superiore Agrario e Forestale. Nel 1929 i genitori gli permisero di recarsi a Monaco di Baviera per iscriversi alla facoltà di Filosofia dell’Università “Ludwig Maximilian”, assecondandolo in quella che era la sua vera inclinazione, lo studio della storia dell’arte.
Nel 1936-37 s’iscrisse al corso di laurea in Giurisprudenza a Firenze, discutendo la tesi nel 1940. La permanenza nel capoluogo toscano e quella, anche se più breve, a Monaco, furono estremamente importanti per la sua formazione e per la sua inclinazione al collezionismo. A Firenze il conte Coronini era entrato in contatto con l’ambiente artistico e culturale cittadino, anche grazie all’amicizia con il marchese Filippo Serlupi di Crescenzi, cui lo legavano una lontana parentela e la comune passione per l’antiquariato. Nel corso degli anni fece inoltre la conoscenza di illustri studiosi e storici dell’arte quali Antonio Morassi, Rodolfo Pallucchini, Giuseppe Fiocco, Roberto Longhi, Bernard Berenson, Francesco Valcanover, Hermann Voss e Georg Richter.

  • Carlo Coronini Cronberg e Olga Westphalen von Fürstenberg nel giorno del loro matrimonio, Archivio Storico Fotografico, inv. 9850
  • Guglielmo Coronini Cronberg bambino, 1915, Archivio Storico Fotografico, inv. 4728
  • Guglielmo Coronini in crociera nel Mare del Nord, agosto 1939, Archivio Storico Fotografico, inv. 9512
  • Guglielmo Coronini in corso Verdi a Gorizia con il suo alano grigio, febbraio 1973, Archivio Storico  Fotografico, inv. 4852

I numerosi viaggi compiuti fin da giovane, oltre che per studio, erano spesso intrapresi per curare gli affari di famiglia ma anche per acquistare oggetti preziosi. Dai documenti risulta che, soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, il conte Coronini si dedicò all’acquisto di moltissimi pezzi d’antiquariato in varie parti d’Italia e d’Europa. Fu inoltre in contatto con importanti musei e prestigiose istituzioni come la National Gallery di Washington, l’Institut Royal du Patrimoine Artistique di Bruxelles, il Metropolitan Museum di New York, l’Akademie der bildenden Künste e l’Österreichische Galerie di Vienna, i Musée Nationaux di Malmaison, la National Portrait Gallery di Londra, la Narodna Galerija di Lubiana.

Benché Guglielmo Coronini fosse ritenuto uno studioso di comprovata serietà e competenza, la sua produzione scritta non è molto ampia. Si dedicò con passione a ricerche di carattere genealogico, a studi di carattere storico riguardanti la politica di Giuseppe II, il catasto austriaco, gli stati provinciali goriziani, la storia della cultura e dell’edilizia locale, i Conti di Gorizia, il Patriarcato di Aquileia, senza considerare tutto il corpus di elaborati parziali, manoscritti, appunti, note, elenchi e trascrizioni di documenti inerenti la sua grande opera storica intitolata Gorizia Comitale, una vastissima raccolta di documenti sulla Contea di Gorizia (dalle origini al XVI secolo) rimasta incompiuta. Scrisse anche alcuni saggi di storia dell’arte, tra cui un inedito studio sul pittore Giorgio Liberale, e curò alcune delle principali mostre goriziane del secondo dopoguerra: Il Settecento goriziano del 1956, Mostra di Giuseppe Tominz del 1966 e Maria Teresa e il Settecento goriziano del 1982.

Nel 1969 fu socio fondatore e primo Presidente della sezione di Gorizia dell’associazione nazionale Italia Nostra che si occupa della tutela del patrimonio storico artistico e ambientale della Nazione, una carica che mantenne con grande impegno e instancabile dedizione fino al 1987. La sezione pubblicò alcune sue importanti opere: Gorizia 1915-18, Gorizia ottocentesca e Gorizia viva. I secoli e le ore della città.
Come aveva sempre desiderato, Guglielmo Coronini Cronberg riposa nella quiete della cappella di famiglia, annessa al palazzo Coronini, meta silenziosa di tutte le persone che lo conobbero e dei turisti che, oggi, vengono ad ammirare la sua splendida dimora e la bellezza del suo parco.